E poi, è possibile stabilire un prezzo medio al mq per una ristrutturazione? I fattori da tenere in considerazione sono tanti. Innanzitutto bisogna valutare se la casa è solo da riordinare o interamente da ristrutturare.
Spesso le opere di ristrutturazione attribuite ad appartamenti in vendita, soprattutto se eseguite dopo l’uscita del precedente inquilino o proprietario, si riducono a interventi superficiali, come imbiancatura, sostituzione di rivestimenti, prese e interruttori, che non interessano né gli impianti, elettrico e idrico-sanitario, né le strutture, solette e muri di separazione con altre unità immobiliari.
Nel caso si avesse quindi intenzione di eseguire comunque delle modifiche in un appartamento già ristrutturato con le modalità citate, è bene approfittare dell’occasione per effettuare anche alcune verifiche sulle parti meno visibili della casa, che possono a volte comportare spese considerevoli di ripristino.
Per gli impianti idraulici è richiesta una certificazione di conformità alle norme per le ristrutturazioni successive al 1990. Questo documento, rilasciato dall’installatore abilitato e regolarmente iscritto alla Camera di Commercio, deve certificare che i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte secondo quanto indicato dalla legge 46/90.
Se la ristrutturazione è stata parziale, con rivestimenti e sanitari nuovi ma conservando tubazioni molto vecchie, sopra i 30-40 anni, c’è il rischio che, se si eseguono demolizioni nei locali adiacenti, le vibrazioni dovute ai lavori provochino rotture o perdite nelle tubazioni.
E’ necessario assicurarsi che l’impianto sia stato rifatto e messo a norma, sia chiedendo la certificazione, sia facendo verificare da un elettricista che i cavi siano idonei e che la potenza dell’impianto sia dimensionata sulla reale esigenza dell’appartamento.
Verificare che le valvole dei radiatori siano nuove o almeno del tipo che permette di intervenire su calorifero autonomamente, senza avere bisogno di regolare l’impianto di tutto lo stabile.
Chiedere la certificazione dell’impianto. Nel caso l’appartamento sia termoautonomo, con caldaia alimentata a gas, verificare che la posizione di fori di aerazione e tubi di esalazione siano effettivamente a norma. Spesso accade che, sebbene presenti, non siano perfettamente idonei, perché i fori sono troppo piccoli o troppo in alto, o i tubi troppo inclinati o con troppe curve.
Nei muri di confine, accertarsi che le pareti che separano l’appartamento da altre unità immobiliari, abbiano uno spessore di almeno 20-25 cm, per avere un corretto isolamento acustico. Nel caso i muri siano troppo sottili, 10-12 cm, è opportuno applicare almeno uno strato di materiale fonoassorbente. Nei muri interni verificare che le tubazioni dei bagni che corrono a parete non siano troppo rumorose; eventualmente applicare anche in questo caso materiale isolante.
Se sono presenti controsoffitti e questi non sono stati posati per particolari esigenze di arredo, come ribassamenti per sistemare faretti, o per ricavare rispostigli, o semplicemente per definire ambienti diversi, può essere che la loro funzione sia stata quella di coprire difetti o danni al soffitto.
Se invece la casa è completamente da ristrutturare, i lavori variano in base alla tipologia costruttiva dell’immobile, a seconda cioè che si tratti di un edificio in muratura piena, come le case d’epoca, o con struttura in cemento armato e pareti in laterizio. Le differenze sostanziali riguardano il pavimento, a struttura lignea nel primo caso e in laterocemento in edifici moderni, la presenza di pilastri e travi in cemento armato, che è meglio non toccare, e il tipo degli intonaci interni. Una ristrutturazione completa prevede interventi su pareti, pavimenti, impianti, serramenti. Ecco quali.
Realizzazione di un nuovo impianto dalla colonna di adduzione centrale dell’acqua ai singoli elementi, con tubazioni in pvc o acciaio inox.
Creazione di un nuovo impianto con tubazioni a norma, sistemare a parete o, protette da una guaina, annegate nel pavimento secondo particolari criteri.
Posa di nuove canaline per l’alloggiamento dei fili elettrici, con scatole di derivazione debitamente posizionate, salvavita e interruttori magnetotermici per gli elettrodomestici. E’ utile anche creare una linea privilegiata, protetta con interruttore automatico al quadro, per gli elettrodomestici e, nel caso di appartamenti di grandi dimensioni, creare due linee distinte per la zona giorno e la zona notte.
Rimozione dei sottofondi originali e ricostruzione di un nuovo sottofondo in cemento, con rete elettrosaldata ed eventualmente materiali isolanti termici e acustici.
La parte superiore delle solette a struttura lignea è in genere composta da travetti e assi su cui poggia il rivestimento, e spesso presenta una curvatura anche accentuata. Nel caso si decida di mantenere il rivestimento esistente può non essere necessario intervenire in quanto la curvatura può essere causata dalla normale modifica delle assi che tuttavia mantengono la loro elasticità.
Se invece si decide di sostituire il rivestimento, la parte superiore della struttura va completamente rimossa per permettere la formazione di un nuovo sottofondo complanare.
In edifici di recente costruzione sugli infissi esterni, generalmente in buone condizioni, è sufficiente una semplice mano di impregnante, tipo flatting. Nelle case d’epoca prevede la sostituzione di porte e finestre in legno.
Verifica dei meccanismi e delle cinghie di avvolgimento anche se gli avvolgibili si presentano apparentemente in buone condizioni.
Rimozione di quelli rovinati e loro ripristino. Quando si modifica la distribuzione interna dei locali mediante lo spostamento di pareti, bisogna tenere conto che potrebbe essere necessario uniformare le finiture. Può accadere che i muri esistenti presentino i segni di interventi precedenti, come rappezzi e segni delle tracce per la modifica dell’impianto elettrico, ma che l’intonaco sia comunque in buone condizioni: se non si vuole rimuoverlo e reintonacare il tutto, né rasare a gesso, si può intervenire con tecniche di tinteggiatura non uniformi, come spugnatura, velatura e spatolatura.
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